project

WHITE CUBE EUROPE, the itinerante more small gallery of world, already active from 2000(Komà Gallery). The plan, divided in W.C.Apex (the itinerante gallery) and W.C.Satellites (stable in several cities) is finalized to the creation of a great cooperative minium circuit galleries, one comunicazionale network dislocated on all the territory (for Italian hour) convergent in an only plan and a common name: White Cube Europe. The adhesions to the great plan of white cube the satellite already have left in city like Bologna, Rome, Bari, Cartoceto (Pesaro e Urbino), Cagnano (Foggia).
Il WHITE CUBE EUROPE, la galleria itinerante più piccola del mondo, già attiva dal 2000( Komà Gallery). Il progetto, diviso in W.C.Vertice (la galleria itinerante) e i W.C.Satelliti (stabili in varie città) è finalizzato alla creazione di un grande circuito cooperativo di mini gallerie, una rete comunicazionale dislocata su tutto il territorio (per ora italiano) convergente in un progetto unico ed un nome comune: il White Cube Europe. Le adesioni al grande progetto dei white cube satellite sono già partite in città come Bologna, Roma, Bari, Potenza , Cartoceto (pesaro e urbino), Cagnano (foggia).

martedì 6 luglio 2010

WCE Vertice



PALLONI
Installazione performance di Gledys Zuniga
Venerdì 10 novembre 2006 Ore 15,30 Provvidenti (CB)
A cura di Michele Mariano e Christian Rainer
Testo di Helena Rusikova
L’installazione è all’interno del progetto 4venti live (ideato e prodotto dalla KomArt) in svolgimento a Provvidenti, piccolo comune (60 abitanti) in provincia di Campobasso L’avvio dell’installazione, è avvenuta l’8 ottobre con la posa del primo pallone da parte di ROY PACI. A seguire tutti i giovani gruppi coinvolti nel progetto hanno posato, ciascuno componente, un pallone ancorato ad una delle case pel paese. Il 10 novembre data di chiusura del progetto tutti i palloni verranno liberati, contemporaneamente alle ore 15,30, in cielo. Una telecamera su di un elicottero riprende il momento.
www.4ventilive.com
TRA I MANZONI PREFERISCO QUELLO VERO:PIERO,CANTANO I BAUSTELLE.
Il problema del vero, dell’autentico è appunto spesso posto nelle opere di Manzoni, anche se in realtà si è spesso trattato di parodiare il concetto stesso di presunta unicità di un lavoro artistico.
In definitiva è un arte che parla male di se stessa, che mette in discussione il ruolo dell’artista tanto quanto l’importanza dell’opera. Forte di questi principi contro l’esclusività dell’arte, l’artista argentina Gledys Zuniga ha recuperato un progetto di Piero Manzoni mai realizzato, concepito nel 1962, facendolo proprio.
L’opera consiste in un numero imprecisato di palloni gonfiati ad elio, che in origine dovevano essere collocati sui tetti di tutte le case del paese natale dell’artista (Soncino, CR) da cui poi sarebbero stati liberati e ripresi con una telecamera dall’alto, durante la loro ascensione. Il progetto è in questo caso presentato dalla Zuniga, su invito del White Cube-Europe, nel paese di Provvidenti, in Molise.
L’artista argentina dice a proposito dell’operazione: “Non ho voluto modificare l’idea di Manzoni, ma allo stesso tempo, trasportandola in luogo non contemplato dal progetto, ho come rivendicato questa idea di futilità dell’arte che era molto cara a Manzoni (…) In più per me è stata un’esperienza importante in quanto ha rappresentato l’antitesi del mio recente lavoro “La chica aparecida” in cui ho fatto lanciare da un aereo sulla città centinaia di uccelli imbalsamati”.
Non si tratta quindi di un omaggio al celebre artista scomparso, bensì di un modo per proseguire la lezione da lui appresa, farsi passare la staffetta a sua insaputa per continuare il discorso lasciato in sospeso, aggiornarlo e soprattutto testimoniare che non solo la merda può essere d’artista, ma anche un’artista può essere di merda. Perché il paradosso dell’arte è che l’opera come il suo autore non hanno alcun valore ed è proprio questo a renderli importanti.
Helena Rusikova

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